La zona in cui si sarebbe svolto l’incidente è davvero poco antropizzata e potrebbe essere che il plantigrado si sia sentito minacciato dall’uomo e dal suo cane, entrati nel suo territorio. La Provincia Autonoma di Trento è da sempre ostile a questi animali e LNDC Animal Protection spera che non sia l’ennesimo pretesto per emettere una condanna a morte. Piera Rosati – Presidente LNDC: “Siamo pronti, come abbiamo sempre fatto, a ricorrere a tutti i mezzi legali a nostra disposizione per impedirlo”.
Un escursionista, tra l’altro fratello del sindaco di Rabbi, ha raccontato di aver subito un’aggressione da parte di un orso mentre si trovava su un sentiero insieme al suo cane. Dal racconto, sembrerebbe che il plantigrado sia comparso all’improvviso a una distanza di 20-30 metri per scagliarsi contro di lui senza alcun motivo. Lui avrebbe provato a fuggire e da qui sarebbe nata una colluttazione, l’uomo e l’orso sarebbero addirittura rotolati per terra insieme e poi l’animale sarebbe scappato, lasciandogli solo alcune ferite che non gli hanno impedito di chiamare soccorso. L’uomo è stato quindi portato in ospedale dove ha ricevuto le cure del caso per le ferite riportate.
A fronte dell’ennesimo racconto di un’aggressione da parte degli orsi in Trentino, vorrei fare alcune considerazioni. Innanzitutto è fondamentale sottolineare che, se le persone sono in grado di raccontare quello che è successo vuol dire che queste presunte aggressioni non sono veramente tali. Un orso che aggredisce per fare male e uccidere di sicuro fa danni molto più gravi di qualche graffio o ferita curabile. In secondo luogo, è alquanto singolare che queste aggressioni si verifichino in maniera sistematica solo in Trentino mentre non se ne registrano così tante per esempio in Abruzzo, dove c’è una altrettanto numerosa popolazione di orsi, molti dei quali fin troppo confidenti tanto da morire investiti dalle auto, come è successo ultimamente al povero Juan Carrito.
commenta Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection
Non abbiamo ancora i dettagli precisi di quanto accaduto ma, da quanto sappiamo, la zona in cui si sarebbe svolto l’incidente è davvero poco antropizzata e quindi un habitat perfetto per gli animali selvatici. L’uomo era per boschi con il suo cane. Quest’ultimo era al guinzaglio? C’è la possibilità che abbia infastidito in qualche modo l’orso? Non è un segreto purtroppo che la Provincia Autonoma di Trento abbia un atteggiamento a dir poco ostile verso gli orsi e mi auguro che questo non sia l’ennesimo pretesto per far partire ancora una volta la caccia all’orso, colpevole soltanto – eventualmente – di aver protetto il suo territorio e il suo habitat da un “invasore”, senza peraltro nuocergli in maniera particolarmente grave
continua Rosati
Nel caso in cui la PAT decida, come avvenuto spesso in passato, di passare alle maniere forti per punire un comportamento che potrebbe essere del tutto naturale da parte di un selvatico, siamo già pronti a ricorrere con tutti i mezzi legali a nostra disposizione come abbiamo sempre fatto
conclude Rosati